Vai al contenuto
Icon

Barra delle informazioni pubblicitarie

040 822 4567 90

Come il caffè ha sostituito la birra dal tavolo della colazione

Frisch gezapftes Bier in Krug und  verzierte Kaffeetasse nebeneinander auf Holztisch, Mann zeigt Daumen hoch

Un caffè fresco a colazione? Oggi è del tutto normale. Ma non è sempre stato così.

Per secoli, il caffè è stato considerato un bene di lusso che solo i ricchi potevano permettersi. Per la maggior parte delle persone, era inaccessibile, e chi lo consumava ne beveva una versione molto leggera, a volte preparata come zuppa di caffè e tenuta al caldo sul fuoco per tutto il giorno.

Da bevanda di lusso a bevanda della gente

Il caffè arrivò in Europa nel XVII secolo, passando per Venezia, porta d'accesso a rotte commerciali esotiche. Da lì, l'"oro nero" conquistò rapidamente il continente. Ma la coltivazione richiedeva molta manodopera e il trasporto era costoso, e così il caffè rimase a lungo simbolo di ricchezza e buon gusto. I caffè europei erano luoghi d'incontro per l'alta società: imprenditori, artisti e nobili.

Nel XVIII secolo, il consumo di caffè iniziò finalmente a raggiungere le classi inferiori, con grande disappunto dei birrifici tedeschi. La birra, bevanda onnipresente fino ad allora, perse improvvisamente la sua importanza. Invece della tradizionale zuppa di birra con pane e cereali, molti ora preferivano la zuppa di caffè: era più energizzante, anche se meno nutriente.

Zuppa di caffè: il primo “pasto” della giornata

La zuppa di caffè, chiamata anche porridge di caffè o poltiglia di caffè, era composta da caffè leggero o surrogato del caffè, latte, pezzi di pane e talvolta cereali. Spesso veniva cotta a fuoco lento sul fornello per tutto il giorno ed era un elemento costante della vita quotidiana, soprattutto al mattino.
All'epoca, il caffè tostato conteneva molta più caffeina, quindi non c'è da stupirsi che la nuova zuppa sia diventata così popolare in fretta.

Federico il Grande e il divieto del caffè

La crescente popolarità del caffè non sfuggì a Federico il Grande. Quando si rese conto che i birrifici stavano soffrendo a causa del "boom del caffè" e che le tasse non avevano alcun effetto, si limitò a vietare la vendita del caffè in Prussia.
Per far rispettare le norme, impiegò i cosiddetti "annusatori di caffè", funzionari che pattugliavano le strade, fiutando l'odore dei chicchi appena tostati. Chiunque venisse sorpreso a tostare o preparare il caffè incorreva in gravi sanzioni.

Il prezzo del caffè autentico di contrabbando aumentò rapidamente. Molti amanti del caffè furono costretti a ricorrere a caffè sostitutivo fatto con i chicchi o a razionare rigorosamente le loro scorte.

Dal contrabbando alla bevanda di tutti i giorni

Solo con i progressi tecnologici nella produzione, nella tostatura e nel trasporto il caffè è gradualmente diventato più economico e accessibile a tutti.
Oggi è una parte indispensabile della nostra vita quotidiana. Lo gustiamo senza esitazione: fresco, profumato e, soprattutto, legale.

Articolo precedente Prossimo articolo